PwC Global and Italian M&A Trends nel Industrial Manufacturing & Automotive (IM&A): Mid-Year update

I key highlight

Mercato globale

  • Le operazioni di M&A nel settore manifatturiero registrano un calo a livello mondiale nei primi 5 mesi del 2023, considerando sia i volumi (-10%) che i valori (-15%) delle transazioni.
  • In controtendenza, il settore Aerospace & Defence (+7% a livello di volumi), mentre resta in sofferenza quello Engineering & Construction (-23%).
  • In linea con gli anni precedenti le operazioni annunciate dai fondi di Private Equity nel settore (37%).

Mercato italiano

  • Le operazioni di M&A nel settore manifatturiero italiano crescono del 17% a volumi.
  • Particolarmente positivo il settore Automotive (+45%). In contrazione il settore Engineering & Construction (-8%), anche se in misura minore rispetto al mercato M&A mondiale.
  • Aumenta la presenza dei fondi di Private Equity nel mercato M&A italiano (46% a volumi nei primi mesi del 2023 vs 40% negli stessi mesi del 2022).

“C'è grande interesse da parte dei grandi operatori industriali con forti bilanci ad acquisire competenze distintive nell’ottica di trasformare il loro assetto operativo e tecnologico. I temi ESG stanno diventando un aspetto strategico di creazione di valore per gli operatori del settore industrial manufacturing & automotive, specialmente in Europa”

Nicola AnzivinoGlobal & EMEA Deals IM&A Leader, Partner PwC Italia

Tendenze nel mercato M&A manifatturiero italiano

Ci aspettiamo che il mercato manifatturiero M&A italiano continuerà a crescere nel secondo semestre 2023, nonostante alcune incertezze sul fronte macroeconomico, in particolare la guerra in Ucraina e le dinamiche inflattive, che avranno un impatto sulle proiezioni di crescita potenziale delle aziende italiane.

I tassi di interesse renderanno difficoltoso il financing dei megadeals, causando slittamenti e influenzando l’attività dei fondi di Private Equity. La minor competizione con i fondi PE, però, avvantaggerà notevolmente gli operatori industriali con più liquidità.

In ogni caso, l’attività M&A italiana continuerà ad essere sostenuta da operazioni di mid-market, grazie al caratteristico tessuto industriale italiano composto da numerose aziende di piccole-medie dimensioni con performance molto interessanti ed un know-how molto appetibile.

I dealmaker dovranno quindi essere particolarmente attenti a selezionare gli investimenti strategici per attivare i processi trasformativi delle aziende italiane che saranno fondamentali per essere competitivi nel futuro e accelerare la crescita. In particolare, sarà essenziale colmare le lacune, soprattutto tecnologiche e di capitale umano, nel mondo della digitalizzazione, dell’automazione, dell’intelligenza artificiale, della sicurezza informatica e dell’analisi dei dati.

Le operazioni di M&A saranno anche uno strumento per gestire le incertezze che potrebbero ancora colpire le supply chain.

Per creare reale valore sarà necessario fare leva su azioni concrete di trasformazione in un’ottica strategica (con specifici KPI da monitorare), sull’ottimizzazione del portafoglio, sull’efficientamento del modello operativo, sugli investimenti in tecnologia e aspetti ESG.

Visto il contesto economico, prevediamo numerose operazioni di ristrutturazione e dismissioni selettive del portafoglio per uscire da mercati ritenuti non più di interesse per ragioni strategiche o geopolitiche.

Tutte queste leve di creazione di valore dovrebbero essere idealmente implementate prima del deal in modo da preparare la società alla vendita.

“Il focus di molti player industriali e anche dei fondi con aziende manifatturiere in portafoglio è tornato ad essere concentrato sulla valutazione di possibili sinergie da integrazione e sulla individuazione di opportunità di value creation da implementare nel post deal attraverso azioni e programmi di integrazione più "invasivi" rispetto agli anni precedenti, caratterizzati da multipli in crescita ed una maggiore propensione a fare operazioni di M&A, lasciando le target con elevato grado di indipendenza. In questo contesto ci attendiamo un ulteriore step nei processi di disinvestimento di asset considerati non-core, con molteplici processi di carve-out in fase di avvio.”

Max LehmannStrategy & Value Creation, IM&A Deals Leader, Partner PwC Italia

Le operazioni M&A nel periodo 2019-5M23

Il mercato M&A Industrial Manufacturing & Automotive a livello globale

L’attività M&A mondiale nel settore manifatturiero ha subito un’ulteriore flessione nei primi 5 mesi del 2023 (-10% considerando i volumi e -15% a valori), anche se in modo meno marcato rispetto alla decrescita complessiva del mercato M&A (rispettivamente -13% in termini di volumi e -44% di valori[1]).

Il segmento che registra la crescita maggiore è l’Aerospace & Defence (+7% a volumi), mentre quello più impattato negativamente è Engineering & Construction (-23% a volumi), seguito da Business Services (-8%), Manufacturing (-7%) e Automotive (-4%).

Il mercato M&A manifatturiero mondiale risulta dominato dagli investimenti corporate (peso percentuale considerando i volumi pari al 63%) rispetto a quelli dei fondi di Private Equity (37%). Tale fenomeno risulta sostanzialmente stabile rispetto ai primi 5 mesi del 2022 (rispettivamente 62% e 38%). 

Cala invece il valore delle operazioni gestite dai fondi di Private Equity (-28% considerando i valori pubblici delle transazioni) e delle operazioni corporate (-7%) e si riduce anche la taglia media dei deal.

[1] Si veda “PwC Global and Italian M&A Industry Trends Mid-Year update”.

Deal Volume 5M23 vs 5M22 (%)
Aerospace & Defence 175 7%
Automotive 543 (4%)
Manufacturing 1.163 (7%)
Business Services 2.159 (8%)
Engineering & Construction 979 (28%)
Total Deal Volume 5.019 (10%)
Deal Value (US$m) 5M23 vs 5M22 (%)
Aerospace & Defence 7.576 (31%)
Automotive 43.044 41%
Manufacturing 49.554 (6%)
Business Services 42.684 2%
Engineering & Construction 19.089 (66%)
Total Deal Value 161.947 (15%)

  vs 5M22
  5M23 var. peso % Var. % volume
Total Deal Volume         
Corporate 63% 1% (9%)
Private Equity 37% (1%) (12%)
  vs 5M22
  5M23 var. peso % Var. % value
Total Deal Value (US$m) 161.947    
Corporate 65% 6% (7%)
Private Equity 35% (6%) (28%)

Il mercato M&A Industrial Manufacturing & Automotive in Italia

In controtendenza con lo scenario mondiale, in Italia si evidenzia un aumento dell’attività M&A del 17% a volume, grazie al caratteristico tessuto manifatturiero italiano composto da numerose aziende di piccole-medie dimensioni.

Il mercato M&A Aerospace & Defence italiano, pur rimanendo di modeste dimensioni, beneficia anche in Italia delle tensioni geopolitiche passando da una sola operazione nei primi 5 mesi del 2022 a 11 operazioni nei primi 5 mesi del 2023.

Tutti gli altri settori del IM&A mostrano una crescita positiva a livello di volumi (+45% automotive, +15% manufacturing, +6% business services), tranne Engineering & Construction (-8%) che risulta in sofferenza anche in Italia, anche se in modo meno marcato rispetto al mercato mondiale (-23%).

A livello di volumi, continua a dominare il mercato M&A italiano il settore manifatturiero con 84 deals nei primi mesi del 2023, seguito da quelli dei Business Services (56 operazioni).

In Italia si nota un aumento del peso dei fondi di Private Equity considerando i volumi (46% nei primi mesi del 2023 vs 40% negli stessi mesi del 2022) ma con operazioni di taglia inferiore rispetto al passato.


Deal Volume 5M23 vs 5M22 (%)
Aerospace & Defence 11 1000%
Automotive 16 45%
Manufacturing 84 15%
Business Services 56 6%
Engineering & Construction 22 -8%
Total Deal Volume 189 17%
  vs 5M22
  5M23 var. peso %
Total Deal Volume 189  
Corporate 54% (5%)
Private Equity 46% 5%

Fonte: Analisi PwC realizzata su dati Refinitiv basati su transazioni annunciate. Il controvalore dell’operazione è disponibile per c.34% delle operazioni a livello Mondo. Non riportato per Italia in quanto il valore delle operazioni più significative non è stato reso pubblico..

Analisi per sub-settore

Aerospace & Defence

Ci aspettiamo che il settore aerospaziale commerciale continuerà a crescere, anche se gli operatori del settore dovranno gestire alcune sfide che potrebbero influenzare la crescita, in particolare: i costi fluttuanti del carburante, la forte competizione per attrarre i talenti, la capacità di gestire politiche di pricing sostenibili in considerazione degli aumenti tariffari che negli ultimi mesi sono stati molto maggiori alle dinamiche inflattive e che quindi potrebbero nel medio anche riattivare una “guerra sui prezzi”, e la crescente pressione per gli aspetti ESG (soprattutto con riferimento alle emissioni di carbonio).

Le operazioni di M&A saranno uno strumento essenziale per gestire queste sfide effettuando attenti investimenti in tecnologie e competenze (soprattutto sugli unmanned e hypersonics vehicles e sulla cybersecurity), oltre che per risolvere alcuni problemi della supply chain (legati principalmente all’approvvigionamento di materie prime e di componenti essenziali) mediante acquisizioni verticali che miglioreranno al contempo i margini.

Le tensioni geopolitiche continueranno ad influenzare i budget statali della difesa attirando investimenti, soprattutto di medio-lungo termine, anche se l’attività nel settore dei fondi di Private Equity sarà parzialmente limitata dai problemi di financing.

I dealmaker quindi si concentreranno principalmente su operazioni di medie dimensioni volte al consolidamento del frammentato settore della difesa italiana. Questo consolidamento sarà però limitato dalle normative legate alla sicurezza nazionale, soprattutto in caso di operazioni di dimensioni notevoli e con potenziale coinvolgimento di acquirenti stranieri.

Automotive

Ci aspettiamo che il mercato M&A automotive italiano continui a crescere in termini di volumi nel secondo semestre del 2023 perché le aziende italiane dovranno per forza attuare concretamente i processi trasformativi essenziali per continuare ad essere competitivi e crescere stabilmente.

I principali investimenti degli OEM saranno concentrati in particolare nel CASE (connected, autonomous/automated, shared and electric cars), quindi i temi principali saranno la trasformazione digitale (specialmente nei software applicabili al settore automobilistico), le tematiche ESG (in primis la riduzione delle emissioni di carbonio, richieste dalla normativa italiana ed europea, ma anche dai consumatori), l’automazione e l’elettrificazione. In questo contesto molti player stanno valutando o attuando la dismissione di Business Unit più legate alle tecnologie dei motori a scoppio, con attività di M&A che vedono invece altri player scommettere sull’evoluzione di queste tecnologie più tradizionali grazie a combustibili alternativi (idrogeno e e-fuels), visto l’elevato potenziale che potrebbero ancora avere in larga parte del mondo. che potrebbero.

Si registrano miglioramenti nell’approvvigionamento di alcune materie prime e componenti essenziali che ridurranno almeno in parte la volatilità dei margini. Le aziende del settore cercheranno comunque di rendere la supply chain ancora più resiliente e di ottenere economie di scala anche attraverso operazioni di M&A.

I tassi di interesse renderanno difficili le operazioni di maggior dimensioni e, di conseguenza, anche il coinvolgimento dei fondi di Private Equity.

Business Services

Ci aspettiamo che il settore dei servizi alle imprese italiano continui a crescere nel secondo semestre del 2023, nonostante il contesto macroeconomico e geopolitico globale sia ancora in parte incerto.

Gli investimenti M&A nel settore si concentreranno probabilmente in alcuni specifici sub-settori.

Ci aspettiamo un aumento dell’interesse nelle società di consulenze ingegneristiche, soprattutto in quelle che si occupano di test, ispezioni e certificazioni perché hanno buoni margini e poche spese in conto capitale.

Senz’altro gli investimenti in tecnologie informatiche e digitali, in primis nell’intelligenza artificiale e nell’analisi dei dati, saranno fondamentali per essere competitivi e porteranno probabilmente nuovi flussi di entrate. I dati, anche quelli da ispezioni, risultano anche fondamentali per la cosiddetta “manutenzione predittiva”.

La scarsità di personale iper-specializzato in alcune nicchie di mercato darà una ulteriore spinta sia ai servizi di outsourcing sia a quelli collegati al recruitment, alla formazione professionale e alla fornitura di lavoro interinale, con alcune potenziali operazioni di M&A rilevanti ed aggregazioni che potrebbero avvenire già nei prossimi mesi.

Prevediamo una continua enfasi sulle tematiche ESG perché rappresentano evidenti strumenti di creazione di valore e forniscono vantaggi competitivi che attirano gli investitori.

Alcune aziende del settore cercheranno di attuare operazioni di roll-up per consolidare i servizi precedentemente frammentati e decentralizzati.

Engineering & Construction

L’attività M&A del settore ha subito un rallentamento sia a livello globale sia a livello italiano soprattutto a causa del rallentamento dell’economia e del difficile mercato dei finanziamenti.

Gli operatori privati saranno quindi particolarmente attenti alla scelta degli investimenti, mostrando cautela nei confronti di quelli più rischiosi. Ciò porterà però ad analisi accurate del portafoglio volte ad identificare gli asset da dismettere (portando sul mercato M&A questi asset), anche al fine di ricavare liquidità per altri investimenti in società con prospettive di crescita più stabili o prevedibili, anche in un contesto di incertezza. Particolare attrattività avranno gli investimenti collegati ai temi dell’efficienza energetica.

Gli investitori più esperti e con buona liquidità beneficeranno della minor concorrenza sul mercato M&A riuscendo a spuntare prezzi migliori. Il resto degli operatori del mercato invece rimarrà alla finestra in attesa di un ritorno di fiducia nella crescita economica e di tassi di interesse meno elevati.

Forte spinta al settore sarà però fornita dagli ingenti investimenti pubblici nelle infrastrutture, nella domanda di modernizzazione ed efficientamento energetico delle costruzioni derivanti, in particolare, dal piano di rilancio NextGenerationEU dell'Unione Europea.

Industrial manufacturing

Il mercato M&A manifatturiero italiano continuerà a crescere essendo fortemente sostenuto dalle operazioni di mid-market caratteristiche del mercato italiano, notoriamente composto da tante piccole-medie imprese.

Queste imprese dovranno effettuare forti investimenti in tecnologie per attuare concreti progetti trasformativi che le rendano competitive, anche a livello internazionale, e che possano generare una crescita sostenuta nel medio periodo. Tali aziende dovranno svolgere un’attenta revisione del portafoglio cercando di dismettere le attività non essenziali per liberare capitale utile per altri investimenti e allinearsi agli obiettivi strategici dell’azienda.

Gli investimenti più importanti saranno quelli collegati alla trasformazione digitale (in primis l’intelligenza artificiale), all’automazione, alla cybersecurity e alle tematiche ESG (soprattutto quelle “climate”), perché gli investitori daranno sempre più importanza a questi fattori nella selezione degli investimenti.

Le società con liquidità continueranno ad effettuare acquisizioni alla ricerca di economie di scala e di tecnologie innovative per accelerare la crescita. 

 

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