Il livello di attenzione riguardo alle tematiche di rischio che le aziende devono affrontare è in sicuro aumento in questo periodo complesso e volatile, ma ancora limitata è l'applicazione di logiche di misurazione e controllo dei rischi alle strategie aziendali.
A partire dalla definizione della propria propensione al rischio, si evidenzia la necessità di un passaggio culturale da un Framework di Enterprise Risk Management basato sulla compliance ad un ERM Thinking che integra la gestione e la misurazione dei rischi con l’analisi strategica e la valutazione delle performance. Diversi sono i passi avanti compiuti dalle aziende ma il cammino verso un approccio dinamico ed integrato - che parte dall’identificazione dei rischi legati alla Mission e ai Core Values dell’azienda e si declina su tutti gli aspetti di definizione e monitoraggio della strategia e delle performance aziendali - è in molti casi ancora in fieri.
Oggi più che mai, la complessità del contesto economico e sociale, prima ancora che competitivo, rende necessaria per le aziende una rivalutazione frequente delle opzioni strategiche, nonché la misurazione preventiva dei possibili rischi ad esse connesse come fattore abilitante e imprescindibile per una scelta consapevole.
Una visione strategica del rischio è dunque indispensabile e gli approcci delle aziende operanti in ambito finanziario devono essere presi come esempio di best practice anche per le imprese operanti negli altri settori.
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Con l'obiettivo di dare concretezza e accelerare questa evoluzione, PwC, all’interno di Aifirm Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers, ha fatto parte del comitato tecnico-scientifico che ha prodotto il documento di indirizzo "Governance e strategia per la gestione dei rischi nelle imprese non finanziarie".
Il paper, che ha visto la collaborazione di molte delle maggiori società italiane, ha l’aspirazione di diventare una linea guida per lo sviluppo di una nuova cultura del rischio che, partendo dalla governance, sviluppando le componenti chiave del RAF, suggerendo una possibile classificazione dei rischi aziendali, arriva fino alla simulazione degli impatti sul piano strategico.
Utilizzando i principi dell'ERM per supportare la creazione, la realizzazione e la conservazione del valore.
Stabilire la propensione al rischio dell'azienda e declinarla in termini di Capacity, Tolerance e Appetite ; definire le tecniche di misurazione del risk profile e allocare i risk limit.
Sviluppare soluzioni informatiche (ad es. data analytics, IA etc.) per favorire una identificazione più tempestiva ed una gestione più efficace dei rischi.
Dalla singola unità di business fino ai rischi di ciascun processo, rendendo l’ERM più olistico, pervasivo e con una visione di portafoglio dei rischi.
Evolvere l'approccio basato su mappatura di rischi o delle "heat map", per focalizzarsi su una integrazione dei fattori di rischio nel piano strategico e su una conseguente valutazione delle performance aggiustate per il rischio.
La possibilità di misurare i rischi con modelli quantitativi basati anche su simulazioni stocastiche, arricchire la base dati con le tecniche di Machine Learning e IA, abilita la predisposizione di business plan dove le performance sono valutate in logica Risk Based.