Il Digital Manufacturing, già presente dagli anni 90 e, in Italia, concettualmente collegato ai movimenti delle Maker Faire e dei Fabrication Laboratory (FabLab), rappresenta oggi una delle realtà a più alto potenziale, con dinamiche di crescita esponenziale rispetto al mercato delle “macchine” digitali, all’impatto organizzativo che i nuovi modelli di business producono sulle imprese, e alla opportunità di sviluppo delle soluzioni applicative.
Questa dimensione, già carica di innovazione e, all’interno del tessuto urbano, di aspettativa “sociale” a servizio della collettività, prende oggi sempre più carattere industriale e si inserisce in un contesto produttivo da sempre pronto al cambiamento,quale quello lombardo.
Nel Digital Manufacturing si configurano logiche innovative nel riconsiderare il posizionamento dell’impresa, la sua organizzazione, la programmazione produttiva, il processo distributivo e la supply chain. Si semplifica l’ingegnerizzazione della “complessità tecnologica”, si sviluppano nuove applicazioni, e nuovi materiali con mix e densità variabili.
Non solo stampa 3D, ma progettazione innovativa, soluzioni SW and IoT e, più in generale, rivoluzione dell’arte del “fare”, più accessibile alle idee. Si costruiscono le basi per nuovi risultati di prodotto, più funzionali, e di processo, più efficiente. Si riducono i tempi e i costi ottenendo un alleggerimento della “flessione finanziaria” collegata alla catena del valore del bene o del servizio.
In questo contesto, le imprese hanno accesso a nuovi mercati tramite tecnologie, servizi innovativi e diverse dinamiche del sistema domanda offerta sempre più configurato come una piattaforma di utenti che condividono flussi (dati, progetti, idee risorse, soluzioni etc.).